L'attività sportiva

Prime competizioni, Boxe...

Descrizione

PRIME COMPETIZIONI

Dalla nascita del nostro paese, da quei primi cascinali ecco venir fuori i "bocia", dar un calcio ad una pietra, poi lanciarla. Nascono i nostri "Tirapere dal Zerb" che, se in alcune occasioni con le pietre affioranti dal suolo avevano la più facile arma di difesa o di offesa per la salvaguardia dei propri diritti da intollerabili minacce di estranei, in altre occasioni avevano l'attrezzo più a buon mercato per affrontare gare competitive di storica risonanza.
II non dimenticato fisarmonicista Domenico Tapparo ("Ghe") testimonia che "Perulin" Verga lanciava pietre tanto in alto da attraversare la croce più alta del Campanile di San Giusto, e "Tone 'd Minela" ne confermava la veridicità!
Alle pietre si aggiunsero ben presto, con l'aiuto dei pezzi di legno ricavati dalle piante, anche archi, frecce e la famosa fionda ("flecia"), e le gare diventano inevitabili per provare chi tira più lontano e chi e più abile a costruirsi una fionda e a destreggiarsi con essa.
Gare-battaglia di "tirapere" fra cantoni diversi hanno visto protagonisti sangiustesi tuttora viventi e non più in tenera eta.
Fra "Cantun d'Uzel" e Piazza-Contrada, neI 1931-32, ci fu una combattutissima "serale", che il Gino Fiorina, protetto dalla vecchia, e ormai scomparsa, pompa della Piazza, visse in prima persona.

BOXE

Oltre che "tirar pietre", i Sangiustesi hanno pure cominciato per tempo a tirar pugni. E da uno stato di necessita ad una esibizione sportiva il passe e breve. Negli anni '30 abbiamo visto regolari incontri, con Tunin Boggio, ancor oggi chiamato "Boxeur" che e arrivato ad una finale dei medioleggeri a Bari. Ma il primo K.G. vissuto dai Sangiustesi è stato quello offertoci da Giovanni Verga a Caselle il 15 luglio 1967 al primo "round", dopo che Luciano Ferrando gia ci aveva entusiasmato per aver con grinta e stile totalizzato i punti della sua prima vittoria.
II gioco dei più piccoli era la lippa ("cincirimel") che certo non era bello fare da soli, ma in gara con i coetanei; per i giovani c'erano le corse a piedi e per i più forti la "barra lunga" e il tiro alla fune, sport in cui eccelleva "Tone 'd Tutela".
A tutte le eta, specie nelle lunghe sere d'inverno, le gare più appassionate erano ai vari.giochi con le carte, alla Dama o alla Tria ("Griscia").

CICLISMO

Lo sport vero crediamo abbia inizio dagli anni '20 in poi, con quello più popolare della bicicletta, non solo in ambito locale, ma anche oltre confine nazionale, soprattutto per merito dei fratelli Cerutti ed in particolare del Giusto Cerutti che partecipo onorevolmente, oltre che al Giro d'Italia anche al "Tour de France" nel 1928.
Prima di allora la bicicletta era solo, per i primi lavoratori che al mattino si recavano a Torino o nei dintorni, il mezzo più celere per portarsi suI posta di lavoro; ed e da questi manovali agricoli, muratori ed operai che escono i primi gruppi di gareggianti. Fra i tanti nomi che vengono fuori, si avviano verso lo sport, oltre i fratelli Cerutti (Mattia) e Cantello (Gerbi), anche Boggio Giuseppe e Succa Giuseppe. E se la prima bicicletta in San Giusto fu quella che Berto Cappo si costrui nel191O, la più originale fu senz'altro la "bisarca" di "Minot dal Ghe", che col suo grosso cestone di vi mini a due sedili, posto fra due bid accoppiate, permetteva a lui, a lei e ai figli di viaggiare felici e contenti.
II ciclismo dopo il 1945 punta sui fratelli Carlo e Giuseppe Boggio.
Si rivela valente corridore il Giuseppe Boggio, che, iniziato a correre con la maglia "Cicli Succa", passa dopo molti successi al dilettantismo e corre con i titolati Defilippis, Conterno, Coletto, Filippi.
E stato secondo nel giro del Canavese, vince a Hone Bard un giro della Valle d'Aosta evince ancora, dopo essersi fermato a lungo per una brutta caduta, nelle gare fra Ciclo-Sportivi e dipendenti RAI di tutta Halia, quattro volte: nel 1972 a Torino, nel '79 a Firenze (Gentleman), nel 1980 a Perugia e ancora a Torino nel 1981.
Ma la sua vittoria più "ridicola" e quella del "Circuito dIe Virore", gara svoltasi alla festa Patronale del paese nel 1946, che consisteva in due giri, in bicicletta, ma senza mani suI manubrio e che ha visto 2" Manlio Cavina e 3" Gino Fiorina.
Negli anni '70 e alla ribalta il nipote dei Cerutti: Giuseppe, che senza andare tanto in alto ha saputo primeggiare fra dilettanti e amatori, in diverse specialita, fino ai cross invernali. I giovani sangiustesi vengono attirati da questo sport e Giuseppe Cerutti con Miglio Torre riescono a formare una squadra ciclistica in paese. Peccato che durera poco.

CALCIO

Per lo sport che più si e imposto in San Giusto, sia per il seguito dei tifosi, sia per la popolarita assunta in campo nazionale, e il Calcio.
II primo regolamento per I'istituzione di una Societa Sportiva a San Giusto e racchiuso in un libretto intitolato "Unione Amicizia Sportiva Sangiustese" del 12 Novembre 1919 che, grazie alle amorose ricerche suI nostro passato da parte di Carlo Tessitore, ora conosciamo. Ed ecco i nomi componenti ill" Consiglio Direttivo: Presidente - Pastore Carlo; Vice Pres. - Truccano Giuseppe; Cassiere - Defilippi Pietro; Segretario - Cappo Carlo; Vice Segr. - Succa Guglielmo; Consiglieri - Defilippi Pietro, Boggio Domenico, Nigra Francesco e Cappo Pietro, oltre i soci fondatori, dai nostrani cognomi dei Genta, Regis, Cantello, Gioga, Barbero, Gioannini.
La quota associativa era di L. 3 e il mensile, da pagarsi entro quindici giorni, di L. 2.
I Sangiustesi iniziano a gareggiare sul campo-gerbido dietro il Municipio, per passare negli anni '30 sulla attuale piazza centrale davanti alle scuole.
Un nome che fa strada da quegli inizi e quello dello studente, poi Notaio, Boggio Antonio (Cit Marieta); intorno a lui, fra gli altri, sono "Tonin Castlet", "Netu Baraca", "Notu Baiet".
Non si disputano campionati, ma solo qualche torneo locale.
Comunque la levatura e buona e la passione e grande.
"Notu Barel" ricorda tra le prime maglie acquistate quelle bianco-nere con calzoncini, per la spesa di L. 5.
La nostra squadra, con buoni elementi dei paesi vicini, si imp one al rispetto e viene chiamata "Canavesana". Si cambia molte volte il colore delle maglie, ma le prestazioni restano sempre generose, con qualche episodio a volte rocambolesco, come quando, nell' estate del 1939, riuscimmo a "rapire" "Patek" ai suoi genitori, che avevano da caricare il fieno, per portarlo su una bici a fare "11" e disputare la 1" gara "ufficiale" a San Giorgio, che poi fu persa per 3 a 1.
Nel periodo bellico la squadra si chiama "Rino Gallinatto", ha il suo centro nell'Oratorio e porta maglie nero-azzurre a strisce.
In campo abbiamo il "TRIO" dei 3 G: "Gep-Giovanin-Gino" ed ecco il risultato di alcune partite per dimostrare quali "bomber" di pura razza esistevano nel 1941: S. Giusto-S. Giorgio del 13 aprile, 5-4, prima tripletta di “Gep-Cap” e 1 Gino; S. Giusto-Volante Rivarolo dell'8 giugno, 8-2, quattro gol del Gino e 1 Cappo; S. Giusto-S. Giorgio del 6 luglio, 7-2, 4 gol Gino - 2 Giovanin - 1 Minet; S. Giusto - S. Benigno 5-5, 2 gol Giuseppe Cappo - 2 Giovanni Defilippi - 1 Gino con in porta del S. Benigno “un certo” Viola, oltre tre elementi che gia militavano fra i ragazzi della luventus. Attorno al campo di San Giusto un pienone di tifosi che porta un incasso di ben 46 lire.
Giuseppe Cappo, mentre militava con il Gino nella squadra del Caluso, in una partita memorabile di Caluso-Brandizzo, 7-1, segnò tutti i 7 gol, e ancora 7 gol riusci a realizzare in un'altra partita a Rivarolo.
Dopo gli impegni in "maglia" grigioverde e le battaglie su ben altri campi, si arriva, nel settembre del 1945, alla nuova squadra denominata "VIRIDITAS Sangiustese", radunata da Don Virgilio Boggio ancora nell'Oratorio Parrocchiale, vestita di maglie bianche con fascia blu, fatte in casa dalIe nostre Dame con pura lana grezza che grattava un po', e ci si iscrive all" Campionato di Calcio del C.S.!. che terminiamo arrivando al quarto posto. Oltre al solito “Trio” la squadra era composta da: "Nino Cugian", Menico Cantello, Melino Verga, Giovanni lano, il "Trun" (Gattero) più i Bono, i Gioannini ed altri ancora.
Fra le nuove leve si mette in evidenza il Carlin Gioannini. Indimenticabile un suo gol segnato come terzino da oltre meta campo, nella partita contro l'Aglie del 30-4-'47 , vinta per 4-0; con la sua esuberanza calcistica si mette tanto in mostra, che "l'Ivrea" ce lo porta via.
Purtroppo i partiti riescono a creare scompiglio anche nelle nostre cose sportive; la frequenza all'Oratorio non e più per tutti e le carte si mescolano un po' con il F.d.G. prima e con l'E.N.A.L. pm. Per inventiva del Gino Fiorina, considerato che la “Sangiustese Calcio” doveva vivere sempre, salta fuori, con sede nell'ex Cine Fiorina il "ZERB SPORT CLUB" sotto la protezione di quel simpatico personaggio che era Giuseppe lano, prima, e sotto la Presidenza di "Tutela" (Ferrando Domenico), che regala maglie nuove: rosse con fascia bianca, poi.
Arrivati secondi nel campionato 1946-47, siamo immessi nel campionato di 2" Divisione. E un impegno serio che il solito direttivo Gep e Gino affrontano con altrettanta serieta; il terzo G., “Giovanin” era ormai impegnato nella sua brillante carriera di Ufficiale Pilota dell'Aeronautica Militare.
Pili tardi arriva deciso, novello "gavadent", il Dott. Giovanni Giordano e si ha un nuovo Direttivo cosi composto: Presidente - Giovanni Giordano; Segretario - Cappo Giuseppe; Dirigente Responsabile e Trainer - Verga Bartolomeo; Cassiere - Cappo Carlo; Capitano Squadra - Gino Fiorina; Membri - Gioannini Giuseppe, Cerutti Emilio, Cappo Pino, Regis Lorenzo (F.d.g.) e Sismondi Oreste (E.N.A.L.).
Qui Oreste, menomato al braccio da ferita di guerra, si limita ad essere dirigente e vede troncata la sua valida carriera di portiere. Siccome la cassa rimaneva sempre povera, a "Melino" venne la buona idea di cercare contributi in America, a Los Angeles, dove vivevano i suoi parenti e amici.
Arrivarono nientemeno che 72 dollari e 50 centesimi, pari, allora, a 39.949 Lire.
Con l'apporto dei soci e tifosi locali si costruirono le prime reti da applicare aIle porte del campo di gioco. Ci si trovava tutte le sere suI vecchio palco della sede, dove con pazienza certosina si piantarono tanti chiodi per formare tanti quadrati di lo cm. che poi si legavano con un node ad ogni angolo.
Gli spogliatoi si "impiantarono" all'albergo Fiorina con il vantaggio di avere qualche bacinella di acqua calda durante l'inverno; in autunno e in primavera la "doccia" si faceva invece a gambe divaricate suI primo fosso con acqua corrente, tanto pulita che, a quei tempi, qualcuno anche si dissetava.
Si disputò questo campionato con onore, ma niente più, avendo trovato suI cammino squadre più forti e titolate, specie a Torino.
La nostra squadra era valida, con quasi meta esterni provenienti da S. Giorgio, Rivarolo ed Aglie; alladiese era quel nostro gran portiere Nello, chiamato "pantera nera", che il Torino non ci porto via solo perche Nello era, dopo il calcio, amico dell'allegria e anche un po' di "Bacco", ma non ando più oltre la III Categoria. La formazione comprendeva anche l'attuale Sindaco di Feletto Zalla (detto Nini).
Negli anni '60 arrivano dei dirigenti più giovani: Pier Candido Cerutti, Franco Boggio, Giuseppe Margherio e quel gran tifoso che e l'ex giocatore "Notu Bajet"; la sede e al Caffe "Cannoniere" e nella squadra ci sono dei buoni giocatori come Marco Battista (Piola), Carlo Gioga e "Cico" Ferraris.
Arrivano pero anche "logiche" regole di calcio che impongono la recinzione del terreno, filo di ferro e piantoni, prima, telone juta, poi, per quei 300 m. di copertura che, dovendo mettere e togliere, prima e dopo ogni gara, costava non poco sudore. Per fortuna, l'attaccamento dei tifosi e sempre state grande.
Intanto, mentre e Sindaco Giuseppe Cappo, si cerca di rintracciare i colori ufficiali di San Giusto dallo Stemma del Comune e poter cosi definire, una volta per sempre, i colori delle maglie della "Sangiustese".
Le maglie portano ora il colore ufficiale: ROSSO e BLUCELESTE.
Si cerca un nuovo presidente che sappia infondere fiducia a tutti e lo si trova nel Medico Dott. Franco Cerutti.
II nostro vecchio Campo Sportivo da segni di inagibilita e il nuovo Sindaco Carlo De Marchi, pieno di prospettive nuove, propone di trovarci una zona di gerbido per impiantarci un nuovo campo di calcio.
Dapprima si osserva il gerbido del Cantone Ozzello, ma poi si opta per quello di Canton Berchetto, più grande e che da la possibilita o almeno la speranza di costruire un vero Centro Sportivo con non solo il campo di calcio e tutti i servizi di cui necessita, ma anche un bel campo da tennis, otto campi da bocce e un Circolo con Bar e sala per riunioni.
Siamo nel 1966 e, trovando solidarieta nella popolazione, nei tifosi, nei vari Enti locali e provinciaIi, si lavora instancabilmente tutti ins ierne, con in prima fila sempre i1 nostro Presidente Franco: i cantonieri della Provincia ci aiutano con i mezzi meccanici, il "Nino 'dla Miclina" con cavallo e "tumbarel". L'opera si sta veramente realizzando, ma in mezzo a tanto fervore, una brutta ed inaspettata malattia ci porta via, il 10 gennaio 1967, il nostro dottorino, lasciandoci nella generale costernazione. Quest'opera sportiva non deve fermarsi, tutti raddoppiano le forze e gli intenti, la stessa vedova Sig.ra Anna Bardesono prende il posto del marito, appoggiata dal fratello del Medico, Tino, e si arriva all'inaugurazione del Centro Sportivo il 7 maggio 1967 alla presenza delle massime autorita locali e provinciali e con in campo gli Allievi della Juventus, che ci vinceranno per 4 a 1.
II Centro viene chiamato "Centro Sportivo Comunale dott. Franco Cerutti" ed avra come suoi Presidenti:
Dott. Franco Cerutti - Dott. Anna Bardesono - Prof. Carlo De Marchi - Giuseppe Margherio Claudio Enrico - Dott. Antonio Radicchi - Ing. Franco Amateis.
La "Sangiustese", onorando il suo Presidente scomparso, vince il campionato, 1966-67, passando cosi alla II Categoria.
L'esordio nella categoria superiore non e brillante secondo le aspettative, anche se la Presidente Anna, tramite i suoi buoni rapporti con la Juventus, riesce a farci avere un trainer e giovani bianconeri in prestito.
Nel 1968-69 si passa dal trainer Bosco al nostro Romano Bertetto, che approda finalmente a San Giusto dopo essere stato fra i ragazzi della Juventus e fra le riserve in incontri di Campionato di serie A, titolare nell' Anconitana in serie C e poi nell' Ivrea.
Nella squadra, a fianco del giovane e caparbio Marise, del "vecio" Sartoris, del tecnico Domenico Marco, del sempre validissimo Sergio Mazzuccato, entra il nuovo "bomber" Beppe Bollettino, 23 gol nell'annata; mentre il Col. Giovanni Defilippi, Comandante della base di Caselle, dirotta su San Giusto i validi calciatori di stanza alla Base dell'Aeroporto.
Fra questi l'alessandrino Carletto Coscia, oggi giornalista sportivo a "La Stampa", il Quale porta una particolare nota di euforia, dentro e fuori il campo, ed essendo cresciuto nella scuola calcistica dove aveva a fianco il "Golden Boy" Rivera, non gli e difficile far venire il "Gianni" nazionale a San Giusto per premiare i nostri giocatori che neI1971-72, vincitori del Campionato, passano alla  Categoria.
II Centro vive i suoi anni più felici; il giocatore Halo Marise anima la sezione Calcio con i dirigenti Giuseppe Tapparo e i soliti altri, con l'ottimo trainer Romano, con validi giocatori e con la chitarra del Coscia, che ci teneva uniti in coro; seduti spesso suI prato del Centro, eravamo una bella e allegra famiglia.
La prima Categoria e per noi duretta; viene a mancare qualche buon elemento e si inseriscono dei bravi ragazzi che dalla Calabria sono arrivati a San Giusto amalgamandosi con i gerbolini.
Retrocediamo di nuovo, neI1975-76, nella II Categoria.
Si susseguono dei buoni campionati che ci vedono sovente nelle prime posizioni con Bollettino trainer, gia dedito alla preparazione per il conseguimento del patentino di Allenatore, ed arriviamo alla stagione 1982-83 che ci vede nuovamente vittoriosi.
II Presidente Luciano Boggio ha allestito una buona squadra, ma le spese stanno ormai toccando vertici "birichini" per le nostre finanze "locali".
Arriviamo all'ultima annata con il nuovo Presidente Oscar Stoppa, che gia dall'anno precedente, con il solito "Notu Bajet", col Dario Gioga, Halo Marise ed altri generosi, tengono a galla questa, seppur costosa, "macchina" del gal.
E doveroso ricordare l'interessamento che il Gino Fiorina offre ininterrottamente ai giovani dalla
stagione 1971-72, portando la nostra squadra più volte nelle prime posizioni nei campionati di questa categoria, mentre un Tomeo con Trofeo Biennale e stato vinto nel '73-74 a Montanaro. Ese c'e da ricordare qualcosa ai Sangiustesi e che anche questi ragazzi hanno bisogno di aiuto per poter arrivare a traguardi migliori con spese piu sopportabili.
11 Calcio femminile ha fatto la sua apparizione in San Giusto il 2 giugno 1968; pioniere sono state Marcella Martino nelle file del "Real-Torino" e Flavia Rean Conto nella "Facis".
Si e arrivati a formare una squadra sangiustese che ha incontrato “I'eterna rivale” sangiorgese con una vittoria per parte e poi, dato anche il modesto sostegno tifoso, non se ne parlo piu.

TENNIS

Con la costruzione del Centro Sportivo Comunale anche il tennis entra nella leggenda sportiva di casa.
E ancora il Col. Defilippi il maggiore propulsore per impiantare il  primo campo da tennis, tramite le sue conoscenze nel CONI-Torinese. Sara il primo tennista affiancato, sia nella fase operativa che in campo, dall'altro nostro sportivo "Cico" Ferraris. Ferve la "febbre" del tennis, numerosi i proseliti, anche ragazzi e ragazze; fra le prime, le due sorelIe Simondi, Wanda Genta, Paola Defilippi.
C'e un periodo di crisi e poi, dopo il '70 arriva la ripresa con Brustolon, Pane, Regis e tanti aItri, fino all'ultimo dei Cappo, Marco, sulle orme di papa Giuseppe, calciatore, che vince i vari tomei.
Ricordiamo fra i tennisti Marco Domenico che, da fine calciatore, passo al tennis, finche la salute glielo permise.

SCI

Questo sport, anche se non visibilmente accreditato, ha avuto la sua fondazione nel Centro Sportivo, mentre sotto l'impulso del nuovo Presidente, medico locale, Dott. Antonio Radicchi, nel 1975 si animava.
Attorno al Presidente si raduna un folto gruppo di appassionati, come Casetta, Merlo, Frosi. Essi conquistano le stazioni invernali di Courmayeur, Pila, Cervinia, Sestriere, con autopullman riservati.

PALLAVOLO

Sono Roberto Dorma e Massimo Balocco che riescono a fare di questo gioco uno sport, riuscendo nel 1980 a formare una squadra e ad iscriverla alla UISP.
Nel gennaio dell'81 inizia il suo primo campionato e si qualifica al 5" posto con egual numero di partite vinte e perse. Nell'anno seguente, affermandosi alla posta accede alle finali regionali, ma con scarso successo. II terzo anno la societa pallavolo viene ufficializzata e diventa una sezione autonoma del Centro Sportivo. Nella stagione '83-84, visto il successo del campionato precedente e la buona preparazione tecnica, la squadra viene iscritta ad un campionato federale e partecipa cosi al campionato FIP A V di 3" divisione.
La squadra termina al 3° posto, ma le previsioni erano altre e si spera che vengano realizzate nella stagione '84-85, per arrivare alla promozione in 2" Divisione.

JUDO

II Judo viene importato in San Giusto, grazie a Walter Tapparo, che ne11970 impianta anche una palestra, ottenendo buoni risultati, perche sono molti i giovani a seguirlo.

TRACTOR-CROSS

Con l'adeguamento ai tempi i nostri agricoltori si specializzano "cavalcando" trattori, e quando si arriva alle gare sono i fratelli Javello, Pier Giorgio e Mariuccia, che riescono a mettersi in evidenza in paese e fuori paese, vincendo in varie gare Trofei da veri campioni.

IPPICA

Se alla periferia di San Giusto negli anni 1972-73 nasce una Pista per corse di cavalli, lo dobbiamo a papa Guidetti, che con tanto zelo e amore e riuscito ad impiantarla a fianco dello ZOO, pure sorto per iniziativa sua e di Manlio Cavina. Ora e alla guida il figlio Ferruccio che, come il padre, da vita all'ippica affermandosi in varie competizioni.

CACCIA E PESCA

Sono questi due sports molto seguiti e praticati da sempre, una volta per necessita di vita, ora per puro "hobby".
I cacciatori, dopo l'esempio del "capostipite" ("Padrinotu"), sono tutti valenti, ma guai a fare nomi, sono troppi; si spingono fino in Toscana e in Jugoslavia; senza contare i safari di Gianfranco Gianola in Africa. E comunque questo sport molto costoso e da qualche parte anche contestato.
I pescatori, gia dal 1970 con a capo Mario Defilippi, il figlio Piero, Gianni Opessi, Aldo Simondi, l'lng. Franco Amateis e tanti altri, si sono riuniti in associazione ed organizzano delle belle gare di pesca sportiva.

TEATRO

Dopo i primi passi delle filodrammatiche oratoriane, dal primo teatro presso l' Asilo, dal 1910 a dopo il '26-27, periodo in cui fu costruito il Cine- Teatro Fiorina in Via M. Polo, si comincio a rappresentare commedie, drammi, farse piene d'allegria, anche se a quei tempi vigeva ancora una certa “divisione” di spettacoli: quelli di complessi femminili e quelli di complessi maschili. Dopo il 1935 diventano pian piano promiscui, con più larghe vedute, e, quindi, con più senso spettacolare.
Fra le "prime donne" la Lucia Tapparo, "Rita dla Nova", "Nina dal Kin"; fra i registi "Nino Cugian" e, per fare qualche nome di attore, "Vigio Cap", "Cit Bertet", i fratelli Cerutti.
Nel periodo bellico ci fu un solo spettacolo nel '43, "L'uomo della Quinta Colonna", e fu anche l'ultimo nel salone Fiorina, perche si passo nel '46 nel nuovo magnifico salone parrocchiale, che vide di tanto in tanto belle e seguitissime rappresentazioni di vario genere, ma sempre brillanti.

IL PALlO DEI CANTONI

Nel 1983, con l'occasione del Settembre Sangiustese che coincide con la Festa della Contrada, si ritorna alle sfide cantonali.
Il paese viene diviso in quattro Cantoni con un loro simbolo:
- "GATTO": Malpiardo e Berchetto; - "LUPO": Tana e Ozzello;
- "CAVALLO": Contrada e Sottocosta; - "TORRE": Garimonda e Mulino.
Le dispute sono entusiasmanti con tutti i tipi di giochi e con le gare tipiche di una volta, come il taglio del tronco, il tiro con la "flecia", il tiro alla fune.
Si rivivono cosi le gare e i divertimenti delle nostre più antiche tradizioni popolari.

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Pagina aggiornata il 28/12/2023